Ferrara, Emilia-Romagna, Italia
Da 20 al 23 febbraio 2020 la città di Ferrara si scuoterà dal torpore invernale. In occasione del Carnevale degli Este sarà infatti possibile incontrare cortigiani, dame, principi, cantastorie e armati tra le vie del centro storico, nelle piazze, nei palazzi rinascimentali e tra le mura del possente Castello. La ricca varietà di occasioni di intrattenimento e di degustazione della gastronomia locale nel contesto di scenari costituiti da prestigiose architetture e monumenti – sontuosamente allestiti dai rievocatori storici del Palio di Ferrara – sarà a cura delle Contrade che ospiteranno turisti e maschere nelle loro sedi in cene, banchetti, aperitivi e spettacoli ispirati alle feste che si tenevano in città durante i carnevali del XV e XVI secolo. Come nelle edizioni degli anni precedenti alle iniziative ludiche e gastronomiche si accosteranno recite teatrali, pantomime e danze a cura dei gruppi di danza storica delle Contrade del Palio oltre ad ulteriori spettacoli ed animazioni di piazza curate da compagnie teatrali provenienti dalle Marche, dal Friuli Venezia Giulia e da altre province della regione. Nel programma spiccano anche eventi di approfondimento culturale quali conferenze ed incontri a cura di studiosi locali e nazionali oltre al concerto d’apertura curato dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Non mancheranno particolari eventi che potranno esercitare un’ attrattiva particolare: il pubblico potrà sperimentare la paurosa durezza del processo e della tortura medievale o lasciarsi rapire dal suggestivo spettacolo della proiezione sulle pareti interne di Casa Romei – ricca abitazione del XV secolo miracolosamente conservatasi – delle policromie che affrescavano originariamente il prestigioso edificio. Da non perdere il tradizionale corteo storico, quest’anno dedicato a ben due personaggi maschili: i fratelli Alfonso e Ippolito d’Este, artefici della gloriosa vittoria di Polesella sulle armate veneziane nel lontano 22 dicembre 1509. Per assaporare le atmosfere del trionfo, dopo cinquecento anni, non resta che recarsi a Ferrara!