Piazza Pudente 5, Vasto, Abruzzo, Italia
Sabato 28 dicembre 2019 è stata inaugurata a Palazzo d’Avalos a Vasto (Chieti) la mostra “Opere dai Depositi. Pittori Vastesi tra ‘800 e ‘900. Francesco Cardone, Carlo d’Aloisio, Nicola Galante, Filandro Lattanzio”, promossa dal Comune di Vasto – Assessorato ai Beni e Attività Culturali con l’organizzazione di Coop Archeologia e Coop Zoe. Il progetto “L’Arte Ritrovata” – fortemente voluto dall’amministrazione comunale e il cui primo atto può essere considerato la mostra del 2017 dedicata a Juan Del Prete – si propone di esporre periodicamente e a rotazione opere conservate presso i depositi di Palazzo d’Avalos. Sono proprio questi infatti a custodire opere profondamente legate alla storia di Vasto perché realizzate da pittori vastesi o appartenute a famiglie di collezionisti locali o per i soggetti che riproducono luoghi e personaggi della città. Si tratta di un significativo patrimonio di identità culturale e artistica, la cui esposizione vuole sottolineare la relazione di appartenenza al territorio e trasmettere un concetto di comunità che attraverso iniziative di arte partecipata si apre all’esterno. I Musei Civici si pongono quindi l’obiettivo di continuare nei prossimi mesi e anni a proporre al pubblico opere provenienti dai depositi – olii su tela e su rame, xilografie, disegni, maioliche etc. -, organizzando mostre temporanee per restituire o riproporre alla fruizione – con iniziative cicliche e di breve durata – la maggior parte del patrimonio conservato a Palazzo d’Avalos.
Come recita la definizione di Museo di ICOM il museo è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali ed immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, e le comunica e specificatamente le espone per scopi di studio, educazione e diletto. Portare alla luce “l’arte nascosta” risponde quindi alla mission del museo di divulgare e condividere e nel contempo favorire anche la ricerca e il dibattito. La formula scelta per l’esposizione restituisce alle opere in deposito il valore proprio della loro esistenza materiale e culturale, ciò che abitualmente non si vede ma che è testimonianza sociale e artistica di un territorio, viene riconsegnato alla collettività attraverso un progetto agile ma di importante ricaduta culturale. Mostre di questo tipo, comuni anche a grandi musei, fanno sì che Palazzo d’Avalos sia vissuto come uno spazio dinamico, come luogo che mantiene la memoria, favorisce la ricerca e la sperimentazione e la trasmissione di esperienze artistiche. Come secondo momento del progetto si è scelto di presentare i lavori di quattro importanti pittori vastesi attivi tra la seconda metà dell’Ottocento e il Novecento: Francesco Cardone, Nicola Galante, Carlo d’Aloisio e Filandro Lattanzio. La mostra rimarrà in programmazione dal 29 dicembre 2019 fino al 31 marzo 2020, l’ingresso è gratuito.