Copertino, Puglia, Italia
Mercoledì 18 dicembre 2019 si inaugura in provincia di Lecce la mostra Under Pressure. Baldo Diodato per Copertino. Il protagonista dell’esposizione è tra gli artisti italiani più interessanti della sua generazione per la capacità di rileggere la storia architettonica e sociale dei luoghi attraverso un linguaggio plastico di derivazione minimalista. La mostra al Castello di Copertino è una selezione ragionata delle opere dell’artista attraverso i suoi anni di attività,che restituiscono il fulcro della ricerca di questo sperimentatore nomade. Insieme ai lavori verranno presentate alcune installazioni realizzate ad hoc con gli studenti degli istituti scolastici e dell’Accademia di Belle Arti di Lecce ed una performance che l’artista ha realizzato insieme ai cittadini di Copertino nel Castello e nel centro storico della città. Baldo Diodato è nato a Napoli nel 1938 dove si forma all’Accademia di Belle Arti per poi proseguire i suoi studi all’Accademia Albertina di Torino, dal 1966 ai primi anni Novanta, vive a New York per poi trasferirsi a Roma nel 1992. Il confronto con la straordinaria e millenaria storia di Roma risulta di grande ispirazione: il maestro infatti utilizza grandi fogli dall’alluminio per realizzare calchi di sanpietrini e pavimentazioni antiche attraverso un processo di acquisizione di tracce, anche infinitesimali, lasciate da milioni di persone in transito per le vie e le piazze. Realizza così altorilievi e bassorilievi che sintetizzano ciò che lo ha sempre ossessionato: il valore assoluto della forma. Si basa infatti su un processo creativo che riguarda le metodologie dell’arte pubblica il percorso di Baldo Diodato che spesso realizza i propri progetti chiedendo la collaborazione attiva delle comunità delle città in cui opera.
Lea Vergine, in occasione della mostra personale dell’artista alla Modern Art Agency di Lucio Amelio a Napoli nel 1966 l’ha definito non a caso “un assembleur dei nostri giorni”, aggiungendo che “Diodato è meridionale, sfacciatamente barocco, decorativo, ornamentale. Diodato è uno scenografo capace di mimare, la sagrestia, il cabaret, la vetrina dei grandi magazzini e l’altare, trasformando ironicamente tutto quanto i mass-media e il kitsch veicolano con assillo costante”. Osservando oggi l’intera ricerca di Diodato emerge una doppia e persistente costante che congiunge tra loro anche opere concepite a distanza di cinquant’anni e oltre: la pluralità dei materiali – anche industriali – adottati (con l’annessa capacità da eccentrico bricoleur di associarli) e la volontà di riflettere sulla conservazione di oggetti e visioni che rappresentano esempi di resistenza della memoria. La mostra, che vede come partners il Comune di Copertino e l’Accademia di Belle Arti di Lecce, è stata realizzata grazie al sostegno dello sponsor Impresa Leopizzi 1750 srl. Per l’occasione Beppe Gernone, il fotografo del Polo Museale della Puglia, ha documentato tutte le attività di allestimento e preparazione della performance e della mostra: gli scatti saranno parte integrante del catalogo, a cura di Pietro Copani e Lorenzo Madaro, che sarà editato subito dopo l’inaugurazione. In mostra anche video e altro materiale legato alla storia di Diodato.