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Dal 13 marzo al 12 luglio 2020 la città di Bologna ospiterà una mostra dal carattere eccezionale in anteprima assoluta: dal Museo Marmottan Monet di Parigi – noto nel mondo per essere la “casa dei grandi Impressionisti” – a Palazzo Albergati arrivano 57 capolavori assoluti di Monet e di tutti i grandi esponenti dell’Impressionismo francese per un’esposizione unica con capolavori di eccezionale valore. Per la prima volta dalla sua fondazione nel 1934 il Musée Marmottan Monet di Parigi cede in prestito un corpus di opere uniche, molte mai esposte altrove nel mondo e firmate da alcuni dei maggiori esponenti dell’Impressionismo. Principalmente Monet ma anche Manet, Renoir, Degas, Corot, Sisley, Caillebotte, Morisot, Boudin, Pissarro e Signac saranno gli indiscussi protagonisti della mostra Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet: un’occasione irripetibile per ripercorrere l’evoluzione del movimento pittorico più amato a livello globale. Dopo il grande successo conseguito dalla mostra “Chagall. Sogno e Magia”, il Gruppo Arthemisia è lieto di presentare proprio a Bologna questa mostra dal carattere eccezionale con un percorso espositivo che vedrà primeggiare – accanto a capolavori cardine dell’Impressionismo francese come Portrait de Madame Ducros (1858) di Degas, Portrait de Julie Manet (1894) di Renoir e Nymphéas (1916-1919 ca.) di Monet – opere inedite per il grande pubblico perché mai uscite dal Musée Marmottan Monet. È il caso di Portrait de Berthe Morisot étendue (1873) di Édouard Manet, Le Pont de l’Europe, gare Saint-Lazare (1877) di Claude Monet e Jeune Fille assise au chapeau blanc (1884) di Pierre Auguste Renoir. Attraverso 57 capolavori la mostra vuole anche rendere omaggio a tutti quei collezionisti e benefattori – tra i quali molti discendenti e amici degli stessi artisti in mostra – che,a partire dal 1932 hanno contribuito ad arricchire la prestigiosa collezione del museo parigino rendendola una tra le più ricche e più importanti nella conservazione della memoria impressionista. La mostra è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia e curata da Marianne Mathieu, direttore scientifico del Musée Marmottan Monet di Parigi.