Piazza Vittorio Emanuele II, Campobasso, Molise, Italia
A Campobasso, nel giorno della festività del Corpus Domini, i Misteri danno vita ad una suggestiva processione che ha pochi paragoni in Italia e nel mondo per la festosa partecipazione del popolo e per la maestosità degli ingegni che sfilano per le strade della città tra l’incredulità e la meraviglia degli astanti. Nati dalla sapiente unione della geniale creatività artistica dello scultore campobassano Paolo Saverio di Zinno (1718-1781) e della maestria dei valenti fabbri ferrai locali, i Misteri di Campobasso riassumono in sé non solo indubbie qualità artistiche e artigianali ma anche folclore, religiosità e devozione popolare.
Con il termine Misteri si definiscono rappresentazioni medievali di oggetto sacro in lingua volgare, attestate in Francia dal secolo XI che venivano eseguite nelle solennità religiose a compimento degli uffici liturgici. Si tratta di forme affini alle teatrali, originatesi dalla decadenza del teatro classico greco e romano e dalla stasi del teatro durante tutto il periodo medievale, che divennero i mass-media del tempo e diedero il lento avvio, in pieno Rinascimento, ad una ripresa delle forme teatrali vere e proprie, le quali, a loro volta, costituirono le basi del teatro moderno. Da un lato c’era la necessità istintiva del popolo di dare sfogo alla propria religiosità mista di umanità, dall’altro il desiderio della Chiesa di educare le masse, per lo più analfabete, con forme spettacolari tali da suscitare interesse. Queste forme vennero così ad affiancare, all’aperto, la funzione didattico-narrativa affidata alla scultura ed alla pittura all’interno delle chiese. Il fenomeno fu comune a molte località europee nel suo contenuto di base ma ebbe diversa denominazione nei diversi luoghi: mystére (spettacolo simbolico) in Francia; auto sacramental (sacra rappresentazione) in Spagna; passionsspiele (mistero della passione) in Germania; myracle-plays (rappresentazioni sacre) in Inghilterra.
Nel corso dei secoli (XV-XVII), con l’evolversi dei costumi, con il dilagare della magnificenza esaltata dalle ricche corti rinascimentali, con la rivoluzione ideologica e psicologica del Rinascimento che distolse gli spiriti dalla contemplazione di un regno soprannaturale per rivolgerli ai beni terreni, si arrivò a curare più gli effetti scenici che l’essenza religiosa tanto da causare l’infiltrazione di elementi pagani nei drammi sacri scivolando talvolta nello sconveniente e nel volgare. Di qui il divieto per queste rappresentazioni figurative, sancito in alcuni concili tenuti in Francia nel XVI secolo, e la sostituzione, in alcune città italiane, dei gruppi viventi con gruppi lignei (es. misteri del Venerdì Santo a Trapani) nei quali la forza intuitiva e la capacità dell’artista dovevano raggiungere l’efficacia suggestiva ed emozionante promossa una volta da persone viventi. A Campobasso si ha notizia, sin dal XVI secolo, dell’allestimento di sacre rappresentazioni su palchi in legno collocati nei pressi delle chiese. A partire dal secolo successivo le principali Confraternite laiche della città, per solennizzare la festività del Corpus Domini, presero l’abitudine di rappresentare scene sacre, il cui soggetto variava di anno in anno, su barelle che venivano portate a spalla in processione davanti al Santissimo Sacramento.
Le Confraternite, intorno alla metà del XVIII secolo, commissionarono allo scultore campobassano Paolo Saverio di Zinno la progettazione di “macchine” che assicurassero stabilità alle raffigurazioni, in modo che le scene rappresentate fossero sempre le stesse e i figuranti avessero sempre gli stessi atteggiamenti, e ne affidarono la realizzazione agli esperti fabbri ferrai campobassani. Nacquero così i Misteri come tutt’oggi li conosciamo. Secondo una tradizione orale non documentata, vennero realizzati ventiquattro Misteri ma sei non ressero al collaudo e non furono più ricostruiti. Si ha invece notizia certa della realizzazione di diciotto Misteri di cui sei furono distrutti durante il terremoto del 26 luglio 1805 dal crollo degli edifici in cui erano conservati e i rimanenti dodici continuano a sfilare in processione per le vie di Campobasso nel giorno di Corpus Domini insieme al Mistero del S.S. Cuore di Gesù, realizzato nel 1959 dai fabbri della famiglia Tucci di Campobasso sulla base di un disegno attribuito al di Zinno. I sei Misteri distrutti rappresentavano il Corpo di Cristo (chiamato dal popolo “il Calicione” a causa della presenza di un grosso calice), la S.S. Trinità, S. Maria della Croce, la Madonna del Rosario (in cui il ferro principale della struttura poteva ruotare su se stesso quando il Mistero era fermo), S. Stefano e S. Lorenzo. A partire dal XIX secolo, a seguito della soppressione delle Confraternite, la Processione dei Misteri è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale di Campobasso che, dal 1997, è supportata dall’Associazione Misteri e Tradizioni.
L’organizzazione della Processione dei Misteri coinvolge i volontari dell’Associazione Misteri e Tradizioni già a partire da alcuni mesi prima della festività del Corpus Domini. Bisogna infatti revisionare le “macchine”, sistemare i costumi dei figuranti, le divise dei portatori ma, soprattutto, reclutare i figuranti fra quanti, bambini e adulti, desiderano partecipare alla più sentita ed importante tradizione campobassana. La mattina del giorno di Corpus Domini, alle 8:00 nel cortile del Museo che ospita i Misteri in mostra permanente, l’Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Campobasso-Boiano celebra la Santa Messa alla presenza dei volontari dell’Associazione, dei figuranti con i loro genitori, dei portatori, e dalle autorità istituzionali Comunali, Provinciali e Regionali. Terminata la funzione, i figuranti vanno ad animare le strutture in acciaio dei Misteri grazie alla preziosa opera dei vestitori (due per ogni Mistero) che si occupano di assicurare i figuranti alle imbracature e di curare i costumi e gli aspetti scenografici. Alle 10:00 i Misteri lasciano il Museo per iniziare la Processione che li porta ad attraversare le principali vie della città fino a raggiungere piazza Vittorio Emanuele II dove, intorno alle 13:30, dal balcone del Municipio, ricevono la benedizione dell’Arcivescovo prima di ritornare al Museo.
Il tratto più suggestivo dell’intero percorso è sicuramente il passaggio per le vie del Borgo Antico dove i Misteri riempiono le strette strade arrivando quasi a sfiorare le abitazioni che fanno da appropriata cornice alla sfilata. I Misteri rappresentano scene dell’Antico e del Nuovo Testamento con chiari richiami a concetti come l’obbedienza a Dio (Misteri dell’Abramo), la punizione dei ribelli (Mistero di S. Michele), lagrazia di Dio che accompagna la Vergine Maria (Mistero dell’Immacolata Concezione), l’amore del Figlio di Dio per gli uomini (Mistero del S.S. Cuore di Gesù). Apre la sfilata il Mistero di S. Isidoro, a seguire S. Crispino, S. Gennaro, Abramo, Maria Maddalena, S. Antonio Abate, Immacolata Concezione, S. Leonardo, S. Rocco, L’Assunta, S. Michele, S. Nicola, S.S. Cuore di Gesù.
PROGRAMMA DELL’EVENTO
– ore 8:00 Santa messa nel piazzale del Museo
– ore 9:00 inizio vestizione dei Misteri
– ore 10:00 Processione dei Misteri per le vie della città
– ore 13:30 Benedizione dei Misteri dal Palazzo di città da parte del Vescovo
– ore 13:45 rientro dei Misteri al Museo