Lungarno Mediceo 26, Pisa, Toscana, Italia
Si apre al pubblico da sabato 10 ottobre alle ore 18:00 a 21 ottobre 2020 presso il CentroArteModerna di Pisa, la mostra DUALITÀ delle pittrici toscane Federica Garzella e Lucia Pecchia, a cura di Massimiliano Sbrana.
Una pittura fresca, quella di Federica Garzella, che parte dalla tradizione figurativa classica per tendente leggermente all’iperrealismo. I soggetti, figure di donne e ragazze, sono ritratte attraverso una visione originale, con colori vivaci che donano brillantezza a opere capaci di coinvolgere per estetica ed esecuzione. La forza espressiva si esprime in modo sensuale e coinvolgente. Fantasia originale, interessante e pregevole che riprende i corpi e i soggetti bloccandoli in istanti che sembrano fotografie. Un percorso artistico che può puntare sull’immediatezza della comunicazione attraverso codici visivi condivisi considerati retaggio della tradizione figurativa. Le composizioni di Federica Garzella sono caratterizzate da una forte capacità di sintesi che donano sensazioni a volte di libertà, altre di spensieratezza, altre ancora di riflessioni più profonde.
La realtà, nei lavori di Lucia Pecchia è volutamente ridotta all’essenziale. Tutto qui diviene simbolo, tutto qui è in equilibrio, e in questo mondo nuovo, proposto abilmente da Lucia Pecchia, innocenza e fantasia si fondono assieme. Fatte di astrazione, fantasia del colore, le opere di questa pittrice sembrano ispirate da una precisa idea che l’artista ha del mondo reale circostante. Le forme sono semplici e primitive, a dimostrazione di un gesto impulsivo ed ingenuo, così come i colori primari, di tonalità accese sono stesi con campiture piatte. L’importanza della materia, resa attraverso la sperimentazione di materiali diversi, portano alla produzione di originali opere che ci fanno riflettere sull’arte in toto, in quanto ciò che dobbiamo intendere in quest’ottica non è più solamente l’idea del bello quale espressione dello spirito, ma anche dell’asimmetria, della perdita di definizione figurativa, che diventano allora, la lingua estetica del nostro tempo.