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Carnevale Avolese – 59° edizione

Un connubio di gioia, allegria, storia e tradizione: il Carnevale Avolese – oggi annoverato tra i Carnevali storici d’Italia – è una festa di antichissime origini, probabilmente, risalenti al Medioevo. Oggi il carnevale si sviluppa su quattro giorni: nel pomeriggio del Sabato Grasso sfila il pupazzo, detto Re Carnevale, accompagnato dalla banda musicale di Avola. La domenica pomeriggio dal viale Lido inizia la sfilata dei carri allegorici ed infiorati e dei gruppi mascherati accompagnati dai tipici carretti siciliani. La sera, al termine della lunga, in piazza Umberto I viene allestito un palco per la diffusione di musica e intrattenimenti vari mentre il lunedì è quasi interamente dedicato alla recita dei canti carnascialeschi (poesie dialettali). La giornata del martedì è dedicata alle prove finali della gara di poesie dialettali e alla sfilata serale che si conclude con la consegna dei premi in denaro e con la cremazione del Re Carnevale. Fra tutte la maschera che conta un maggior numero di affiliati è quella del massaru con vestimento all’antica, cioè la tradizionale ormai scomparente meusa in testa, camicia di flanella bianca, giacca cortissima, calzoni di velluto ampi e corti fino al ginocchio, calzette lunghe e bianche e stivaloni larghi. I massari camminano saltellando sulla punta dei piedi tenendo in mano una forcella e sulla spalla i vertuli (bisacce). Viene dopo quella dei micheli consistente in un berrettone a maglia bianca infilato sulla testa fino al collo con quattro buchi orlati di rosso fatti adattamente in ordine agli occhi, al naso e alla bocca e una lunga camicia di donna stretta al fianco da una cordicella di liama (disa) oppure da una correggia di cuoio ornata da cianciani (sonagli). I micheli portano in mano una macciar’ardicola (pianta di ortica) o una frasca d’ulivo con le quali van pungendo e percuotendo gli amici e i parenti che incontrano per via. Il loro passo è un trotto continuato, la voce un gutturale monotono, rullante, noioso. Accanto alla sfilza di maschere, soprattutto nelle ore pomeridiane, giravano per le vie della città carri di poeti dialettali e musici. Dopo la seconda guerra mondiale in una delle piazze di Avola si costruivano dei casotti nei quali si faceva una pesca con i numeri della tombola. In palio c’era di tutto: animali vivi (soprattutto galli), pasticciotti (grossi dolci rotondi ripieni di marmellata) e molto altro. Le primissime fonti certe e documentate sono datate intorno all’anno 1912 quando Gaetano Apollo Gubernale, direttore della rivista “La Siciliana”, pubblicò l’articolo Carnevale in Avola descrivente le tradizionali maschere indossate. Dal 1961 tale festività venne organizzata con il nuovo scopo di attrarre turisti nel paese: da allora i festeggiamenti si sono ripetuti ogni anno nell’arco di quattro giorni. La 59° edizione del Carnevale Avolese si svolgerà dal 20 al 25 febbraio 2020.

Avola, Sicilia, Italia