Marco Murri presenta a Roma le sue grandi tele visionarie. Partendo dalla realtà filtrata dai media, Murri realizza opere dalla forte carica dualistica. Le guerre, le crisi sociali e i cambiamenti morali che nel corso degli anni si sono succeduti hanno avuto un forte impatto sulle persone e sulla loro percezione del loro essere.
Kali Yuga per andare oltre e per sperare un giorno di recuperare alcuni valori cari alla società. È proprio qui che risiede il principio dualistico di Murri. Se da una parte c’è la consapevolezza di un mondo contemporaneo imperfetto, dall’altra egli cerca nelle sue opere il gancio positivista per sperare nel futuro. Il tutto partendo dalle immagini che hanno caratterizzato l’infanzia di molti. Il mondo Disney non come rappresentazione, bensì come strumento di riconoscimento comune, mentre i soggetti vegetali come indagine introspettiva del proprio vissuto.
Murri critica, costruisce e ripensa una nuova era. Il Kali Yuga non come indagine pessimistica ma fattuale di una situazione, con l’obiettivo di arrivare alla fine di questa era e tornare a una oggettiva normalità dove le immagini e i comportamenti vengono tutelati. Dove la comunicazione modula i toni e dove il futuro possa assumere dei contorni più definiti.