Via San Damiano 2, Milano, Lombardia, Italia
La Salamon Fine Art di Milano prosegue l’impegno espositivo di presentare artisti che sommino alla visione contemporanea grande talento tecnico. Le origini della galleria – da sempre impegnata a sostenere artisti che usino la carta come principale supporto – la portano ad esordire nel 2020 con la mostra dedicata al giovane Massimiliano Galliani, disegnatore e regista che esporrà una selezione di disegni di medio e ampio formato, uniti dal filo rosso dell’idea dell’attraverso. L’esposizione – dal titolo “Attraverso” – è uno squarcio dove ombre e realtà modulano l’idea del passaggio dal vero all’immaginario costruito sulla vincente idea della rappresentazione della carta come sipario dell’intera messa in scena. L’esposizione, curata da Vera Agosti, ospiterà venti opere a matita su carta tra cui numerosi disegni inediti realizzati appositamente per la mostra milanese. Massimiliano Galliani dedica una nuova serie di disegni al tema dell’Attraverso. Ciò che si oltrepassa non è uno specchio, come nell’opera letteraria di Lewis Carroll, né la superficie specchiante nera e lucida che l’artista aveva utilizzato in precedenza per i suoi ritratti al nero, bensì un foglio di carta trasparente e illusorio ovvero accennato nel disegno tramite alcuni espedienti tecnici quali il tratto leggerissimo e delicato che va a definire solo determinate porzioni della figura, senza tracciarne la totalità del contorno, come nell’“Autoritratto”. Il corpo pare appoggiarsi alla carta, lasciando il segno di una pressione momentanea come una sindone effimera. L’artista suggerisce volontariamente e con successo l’idea della trasparenza dando prova di un’eccellente abilità tecnica. È una caratteristica che da sempre accompagna l’arte italiana: si ricordi per esempio la raffigurazione della brocca d’acqua nel “Cenacolo” di Leonardo da Vinci o i veli in marmo nel “Cristo velato” di Giuseppe Sanmartino.
Altri artisti contemporanei ricercano la trasparenza con i materiali più svariati, dal vetro alle resine e alle plastiche fino alla luce, elemento decisivo e dominante anche nei disegni di Massimiliano. L’idea dell’artista è personalissima e originale, semplice e brillante per un esito essenziale e pulito nel candore del bianco del foglio. Parte dalla riflessione sulla serie “disegno E matita” del 2017 dove la punta del lapis disegnato va ironicamente a bucare il foglio oltre che a ritrarre i più diversi animali, da quelli domestici a quelli feroci, nonché insetti. Ecco quindi un formichiere, un bruco, un ragno, una mantide delineati con un tratto sicuro e impeccabile. La matita si sostituisce al dito di Dio nella creazione degli esseri viventi, rimarcando l’artificio e il ruolo di libero e onnipotente demiurgo dell’universo creativo. Nel nuovo “Autoritratto” Massimiliano sta cercando di uscire da una barriera. Allo stesso modo il cane feroce esce dalla carta perché vorrebbe prendere la matita che l’ha disegnato. È una rappresentazione dell’energia e della voglia di vivere. Così ha raccontato l’artista stesso in una recente intervista a “Il Resto del Carlino”, questi disegni sono una metafora della sua paura interiore, frutto di un avvenimento personale importante e difficile che viene proiettata all’esterno e trasformata in bellezza, positività e amore. L’arte come terapia, in cui la mano e la matita diventano gli psicologi. In ultimo, resta soltanto il foglio di carta squarciato nel gioco del chiaroscuro. La personale sarà anche l’occasione per presentare al pubblico il volume “Massimiliano Galliani – Attraverso l’Arte” interamente illustrato pubblicato nel 2019 da Prearo Editore con testi di Vera Agosti, Deianira Amico, Alberto Mattia Martini, Alberto Zanchetta.