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Novecento Privato – Da De Chirico a Vedova

Alcuni dei giganti del ‘900 italiano tornano nelle sale che – nel secondo dopoguerra – li avevano accolti quali giovani protagonisti dell’arte del loro tempo. Il loro è un ritorno emblematico, certo non nostalgico e nemmeno celebrativo. Tuttavia importante perché il mezzo secolo e oltre che è trascorso da quando questi stessi ambienti di via Manzoni 45 erano occupati dalla Galleria del Naviglio ha portato a sedimentare valori, smorzare tensioni. Dal 17 gennaio al 29 febbraio 2020  la Galleria Bottegantica di Milano – che oggi vivifica gli spazi che furono del Naviglio – propone la mostra NOVECENTO PRIVATO. Da De Chirico a Vedova a cura di Stefano Bosi, Valerio Mazzetti Rossi e Enzo Savoia con la consulenza scientifica di Fabio Benzi. Ad essere proposto è un excursus attentissimo di opere che facendo fulcro sui decenni del Naviglio opportunamente si allarga alla prima metà del Secolo Breve per ripercorrere i momenti più straordinari vissuti dall’arte e dalla cultura dal primo dopoguerra sino agli sviluppi del secondo: dal Futurismo alla Metafisica, dal Realismo Magico al Surrealismo, dal Ritorno all’Ordine all’Informale. Il Novecento italiano, per metafora, è stato un oceano battuto da grandi onde. Battuto soprattutto dal perenne contrasto tra l’apologia della forma e il suo annullamento, specie a partire dagli anni Trenta. Protagonisti delle pagine più significative della storia dell’arte nazionale e internazionale sono una serie di Maestri d’avanguardia che hanno contribuito alle rivoluzioni artistiche del XX secolo partecipando alla creazione di nuove forme e immagini attraverso sperimentazioni e ricerche.

NOVECENTO PRIVATO. Da De Chirico a Vedova rievoca autori e momenti fondamentali di quel secolo scegliendo di attingere le trenta opere esposte esclusivamente da due importati collezioni private. Trenta opere che si legano fra loro in un dialogo appassionato a formare idealmente una raccolta filologica dei principali fenomeni artistici italiani del secolo scorso. Una raccolta dal forte carattere meditativo e intimo in cui è privilegiato il rapporto tra le opere e gli artisti che le hanno create. La sequenza è pensata come un viaggio cronologico e visivo, un racconto analitico e didattico che attraversa il territorio culturale italiano dal post-impressionismo alle avanguardie d’inizio secolo (il Futurismo di Marinetti, Boccioni, Balla, Severini), gli anni del primo conflitto mondiale, il dopoguerra e gli anni Venti (Savinio, De Chirico, De Pisis, Sironi, Casorati, Alberto Martini, Marini), l’affermazione del regime fascista e la seconda guerra mondiale (Carrà, Campigli, Arturo Martini, Prampolini, Pirandello, Guttuso, Manzù), il post-war tra le capitali europee e New York con l’affermazione dell’arte astratta (Fontana, Burri, Capogrossi, Vedova, Pomodoro). Il percorso espositivo è pensato per essere fruito da un vasto pubblic, grazie anche a un apparato didattico sperimentale capace di guidare il visitatore alla comprensione profonda di ogni singola opera. Un omaggio dunque all’universalità dell’arte ma anche un riconoscimento ai grandi artisti italiani del XX secolo. Questo – e non solo – è NOVECENTO PRIVATO. Da De Chirico a Vedova.

Via Alessandro Manzoni 45, Milano, Lombardia, Italia