Piazza del Duomo 1, Siena, Toscana, Italia
Inserita nell’articolato argomento del libro d’artista – di recente approfondito nelle iniziative della Biblioteca e Fototeca Briganti – l’esposizione PaginEchaurren racchiude una selezione di vari lavori dell’artista romano dalla personalità poliedrica e anticonformista, divenuto per molti un imprescindibile modello generazionale. Definito dalla critica un “genio eclettico“, esso si caratterizza attraverso pittura, illustrazione, graphic novel, collage, ceramica, stoffe, gioielli, video, musica, scrittura di libri in un concetto di arte sentita come “virale“. Sono oltre quaranta gli elaborati su carta presentati in mostra, scelti in un arco temporale che va dagli anni Settanta ad oggi. La rassegna si apre con i lavori del giovanissimo Pablo affermatosi con una micropittura ad acquerello eseguita entro piccoli riquadri disposti sequenzialmente affiancati da originali collage, e non ultima, da una selezione della sua vasta produzione come illustratore di copertine per riviste storiche e collane editoriali (sua la celebre copertina di Porci con le ali del 1976) e di racconti d’autore a fumetti fino ai recenti libri-libri. Se fra i primi sostenitori dell’esordiente Pablo Echeurren figurano l’artista Gianfranco Baruchello, il gallerista Arturo Schwarz, fra i primi studiosi che hanno segnalato il valore del suo operato troviamo oltre ad Emilio Villa, Henry Martin, Achille Bonito Oliva anche Giuliano Briganti, all’epoca docente di Storia dell’arte presso l’Università di Siena. Questi lascerà alcuni scritti sul promettente artista di cui ricordiamo “Segnalati Bolaffi 1973” e una recensione su “La Repubblica” del 27 febbraio 1976. In seguito molti altri ne scriveranno, fra i quali Renato Barilli, Maurizio Calvesi, Paola Pallottino e Vincenzo Mollica.
Pablo Echaurren (Roma, 1951) intorno al 1970 ha già messo a punto una propria cifra stilistica realizzando i primi “quadratini”, acquerelli e smalti di piccole dimensioni. Tra il 1973 e il 1975 espone a Basilea, Philadelphia, Zurigo, Berlino, New York, Bruxelles e nel 1975 alla Biennale di Parigi. Nel 1976 utilizza la formula dei “quadratini” per l’immagine di copertina dei volumi della casa editrice Savelli di cui Porci con le ali resta una sorta di icona generazionale. In breve decide che è giunto il momento di abbandonare il ruolo di “artista” e partecipa all’esperienza dei cosiddetti “indiani metropolitani”, la corrente ironica e creativa del movimento di contestazione sorto nel 1977. Oggi il materiale di Echaurren connesso con l’esperienza degli “indiani” è raccolto presso la Beinecke Library dell’Univeristà di Yale. Dagli anni ’80 la sua produzione si distingue sempre più per una contaminazione di alto e basso, di arte pura e arte applicata. Le ultime mostre personali sono state tutte allestite in spazi pubblici e museali: Chiostro del Bramante (Roma 2004), Magazzini del Sale (Siena 2008), Auditorium Parco della musica (Roma 2006 e 2009), MACRO (Roma 2011), Palazzo Cipolla-Museo Fondazione Roma (Roma 2010-2011), MAR (Ravenna 2011), Fondazione Querini Stampalia (Venezia 2013), Estorick Collection (Londra 2014), Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea (Roma 2015-2016), Museo Nacional de Bellas Artes MNBA (Santiago de Chile 2016), Museo de Arte Contemporáneo MAC (Santiago de Chile 2016), Scala Contarini del Bovolo (Venezia 2017), Museo in Trastevere (Roma 2017), Palazzo Platamone (Catania 2017), MART (Rovereto 2019).