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Dal 7 maggio al 6 settembre 2020 le suggestive sale del MUDEC di Milano ospiteranno la mostra TINA MODOTTI. Donne, Messico e Libertà. Artista, sublime e impegnata, Tina Modotti è una fotografa che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia contemporanea. I suoi celebri scatti compongono le collezioni dei più importanti musei del mondo e la sua fama è planetaria. Attrice, modella e amante del grande Edward Weston plasma la sua creatività nel rinascimento artistico messicano post-rivoluzionario, nelle avanguardie estridentiste, nella frequentazione di pittori e poeti da Frida Kahlo a Diego Rivera, da Pablo Neruda a Rafael Alberti e Pablo Picasso. La sua creatività – espressa nei pochi anni che potrà dedicare alla fotografia – racconta pienamente uno spirito libero e anticonformista che anima il corpo di una bellezza mozzafiato alla quale lei stessa assegna ben poca importanza. Vivrà negli Stati Uniti, in Messico, in Europa e in Russia impegnandosi in prima linea per portare soccorso alle vittime civili di conflitti come la Guerra di Spagna, condividerà la vita di Vittorio Vidali e al contrario del suo compagno non potrà mai tornare alla sua amata terra natale (Udine) a causa delle sue attività antifasciste e di una morte prematura avvenuta ad appena 46 anni. Ma è proprio grazie a Vidali -divenuto poi senatore – che negli anni Settanta ha inizio la riscoperta del suo archivio artistico e con la nascita del Comitato Tina Modotti si avvia la ricostruzione della collezione più esaustiva delle sue opere e dei documenti che riguardano la sua vita avventurosa. La mostra – curata per Mudec Photo da Biba Giacchetti con il Comitato Tina Modotti di Udine – presenta materiali eccezionali: stampe originali ai sali d’argento degli anni Settanta realizzate a partire dai negativi di Tina resi disponibili da Vidali, lettere, documenti della sorella di Tina e filmati d’epoca. Un racconto formidabile per incontrare da vicino uno spirito libero che ha attraversato la miseria e la fama, l’arte e l’impegno sociale, l’ingiustizia persecutoria ma anche l’ammirazione sconfinata per il pieno e costante rispetto di se stessa, del suo pensiero e della sua libertà.