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Il Venerdì Santo di Vallata

Il 15 aprile, a Vallata, in provincia di Avellino, rivivrà il centenario rito del Venerdì Santo, fermo da due anni causa Covid. A differenza di molti altri eventi legati alla Passione, quello di Vallata è da considerarsi uno dei più antichi e uno dei più suggestivi riti dell’intero Mezzogiorno d’Italia.

Tradizionale e spettacolare rappresentazione religiosa, infatti, si svolgerebbe dal 1541, anno della prima attestazione storiografica, secondo la quale la fiorente comunità ebraica, stabilitasi in paese e dedita al commercio di bestiame, lungo la rotta verso la vicina Puglia, si convertì al cristianesimo e prese parte a tali rappresentazioni. Le prime fotografie invece risalgono al 1928: in esse sono già ben evidenti le caratteristiche uniche del Venerdì Santo di Vallata.

La passione di Cristo viene ricordata con una commossa rievocazione, una processione, lontana dalle rappresentazioni sacre così diffuse nel medioevo, diversa da una via crucis.

La tradizione vuole che i giovani si vestano da soldato romano in costume da littore o da centurione, come prova di iniziazione attraverso l’esibizione fisica, sfidando i rigori di una primavera che quasi sempre tarda a venire in un paese di 870 m/slm.. , indossando una corazza e sfilando tra la folla, che assiste al lento dipanarsi della rappresentazione religiosa, per denunciare la propria esistenza alla comunità. 

Oltre ai simboli del potere romano, sfilano i cosiddetti “Misteri”, oggetti simbolo esibiti dagli incappucciati, e tele settecentesche, di antica fattura, rappresentanti le scene della vita e della morte di Cristo, con frasi del racconto evangelico di San Giovanni.

Avellino, Campania, Italia