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Una Città in Maschera

Una volta, una sola volta all’anno, è possibile vedere Ascoli senza la maschera. Senza il volto pensieroso e serio della quotidianità in una città che si dibatte tra i problemi di tutti i giorni che si rincorrono. È il momento del Carnevale, del sorriso in libertà, della satira che punge, sottobraccio col vernacolo, e che si sposa con quell’autoironia inconfondibile dell’ascolano che, almeno per qualche giorno, lascia da parte invidia e rancore. Una manifestazione da sempre coccolata e tutelata da chi, anno dopo anno, mette la maschera per mostrare il volto della città che tutti vorrebbero. Quella dove l’accusa assume le sembianze della critica senza falsità e i problemi diventano un momento di riflessione con una risata a stemperare toni e strumentalizzazioni. Poi c’è l’altro aspetto che piace, quello della tradizione, del vernacolo che affiora come espressione massima della spontaneità.